SVIZZERA CENTRALE
DAY 1: VAL VERZASCA
DAY 2: VAL VERZASCA, FIESCH, EGGISTORN
DAY 3: EGGISHORN, GELMERSEE, LAUTERBRUNNEN
DAY 4: BLAUSEE, KANDERSTEG, OESHINENSEE
DAY 5: RANDA, CHARLES KUONEN
DAY 6: PASSO DEL SEMPIONE
DA SAPERE:
– alla dogana non c’è nessun controllo particolare;
– appena si arriva si deve pagare una tassa autostradale di 40 euro dalla validità di 1 anno che permette di percorrere tutte le autostrade svizzere prive di caselli;
– la Svizzera è un paese molto costoso in proporzione ai loro stipendi, un semplice caffè va dalle 2,50 euro a 4,50;
– quasi tutti i parcheggi sono a pagamento e sono presenti i servizi igienici;
– dovete fare attenzione ai limiti di velocità! Se sono segnati i 50 km orari dovete fare i 49 e non i 51! Su questo sono molto fiscali;
– la Svizzera non è nell’Unione Europea quindi il roaming dati è a pagamento. Se non volete spendere una barca di soldi fate una SIM;
– scaricate un app per vedere i sentieri anche offline;
– non ho consigli su dove mangiare o su dove dormire in quanto ho fatto un viaggio on the road vivendo in macchina.
I PRIMI DUE GIORNI: VAL VERZASCA E IL GHIACCIAIO DI ALETSCH
Siamo partiti alla volta della Svizzera con la nostra macchina super attrezzata per essere la nostra casa a 360 gradi… Una volta arrivati in Svizzera (come scritto nelle cose da sapere) bisogna fare alla dogana un certificato per accedere alle autostrade, da attaccare poi sul parabrezza dell’auto: costa 40 euro. Una volta fatto quello, potete spostarvi nello Stato senza paura. La seconda cosa da fare è andare in una città abbastanza grande per fare una SIM dato che il roaming è a pagamento. Oppure si possono cercare delle offerte con le vostre compagnie telefoniche. Dopo ciò, era quasi l’ora del tramonto e siamo arrivati a Val Verzasca, un’oasi di pace immersa nel verde e attraversata dal fiume che riporta lo stesso nome. Noi ci siamo fermati a Lavertezzo, un paesino molto suggestivo vicino al fiabesco Ponte dei Salti.
La mattina presto ci siamo goduti un po’ la zona, ancora priva di persone e poi siamo partiti per raggiungere dei nostri amici che volevano andare a vedere il Ghiacciaio di Aletsch: abbiamo svalicato il Nufenen Pass ad un’altezza di 2500m che ci ha regalato dei panorami pazzeschi.
Una volta arrivati a Fiesch abbiamo parcheggiato l’auto in una piazzola ad un chilometro dagli impianti perchè altrimenti il parcheggio richiedeva un ticket giornaliero e abbiamo preso la funivia per andare nel punto più alto possibile, ovvero Eggishorn Point (costo della funivia 45 euro a persona a/r). C’è anche la possibilità di arrivare anche ad un punto intermedio e poi proseguire fino in cima a piedi, ma noi quel giorno avevamo gli zaini troppo pesanti. Una volta arrivati su si prova un’emozione strana, di impotenza di fronte alla forza e alla maestosità della natura. Il Ghiacciaio di Aletsch che troverete di fronte è il più grande della Alpi, lungo 23 km e profondo 1. L’ultima discesa della funivia è verso le 16.30 quindi state attenti a regolarvi bene, noi avremmo fatto un pò di trekking e bivaccato da quelle parti per fare le foto (ero con 3 fotografi figuriamoci). C’è comunque la possibilità di scendere a piedi attraverso un sentiero ma è bene essere assolutamente muniti di torce frontali. Un altro modo per dormire lì altrimenti, è affittare l’unica stanza che c’è al rifugio con un idro-massaggio vista ghiacciaio!
Dopo aver visto il tramonto e un’alba ancora più bella siamo per proseguire il tour.
VERSO LAUTERBRUNNEN
Una volta tornati a Fiesch e ripreso la macchina ci siamo messi in marcia alla volta di Lauterbrunnen. Prima di arrivare a destinazione abbiamo fatto tappa al Gelmersee, un lago artificiale a 1850 metri di altezza. Per arrivarci si hanno due opzioni: o percorrere un sentiero tutto in salita, o meglio, tutto a gradoni (che ho fatto io) per circa un’ora, oppure provare l’ebrezza di prendere la funicolare più ripida d’Europa con il 106% di pendenza. Lì c’è un rifugio dove poter bere e mangiare ma io consiglio se volete risparmiare qualcosa di portare qualcosa “al sacco” e mangiare lungo lago (sempre rispettando la natura).
A Lauterbrunnen siamo arrivati il tardo pomeriggio. Questo paese è caratteristico per avere un’alta cascata che cade proprio dietro le case del paese; per la precisione si trova in una valle in cui si contano una settantina di cascate, ma quella che si trova in paese crea davvero un fiabesco paesaggio alpino. Il parcheggio principale purtroppo è solo uno e costa 1 euro all’ora. In caso si trovasse pieno, bisogna proseguire e andare a parcheggiare fuori per poi prendere l’autobus. C’è sempre anche l’opzione del treno.
La visita alla cascata stranamente è gratuita: c’è la possibilità di percorrere un sentiero che ti porta fin sotto la cascata (attenzione si scivola!).
Poco più avanti di Lauterbrunnen ci sono dei parchi per passeggiare davvero belli e tenuti bene (come tutta la Svizzera d’altronde) che si estendono in questa valle circondata da cascatelle.
LAGO DI BLAUSEE E KANDERSTEG
Il giorno seguente siamo ripartiti per andare al Lago di Blausee, uno dei laghi più instagrammabili della storia, che mi compariva perennemente sui social. Il parcheggio costa dai 3 euro in su, l’entrata al parco di Blausee invece viene 10 euro a persona. Purtroppo mi aspettavo un lago di alta montagna, ma non lo è affatto: è un piccolo lago dall’acqua cristallina che è stato strumentalizzato per un guadagno, infatti ci sono bar, ristoranti, giochi per i bambini e alpaca in giro (tipico animale svizzero!!!). Mi aspettavo un lago più naturale e selvaggio invece è perfetto per la passeggiata di mia nonna… ma nonostante questo è comunque un bel lago, ma non ci tornerei: dipende da quello che state cercando.
Arrivati a Kandersteg prima di pranzo, abbiamo preparato lo zaino, raccolto le energie e ci siamo diretti verso Oeschinensee.
Per raggiungere il lago ci sono le solite due opzioni: quella della funivia o quella delle gambe. Noi ovviamente abbiamo usato le gambe e per un’ora e mezza abbiamo scarpinato sotto il sole passando in mezzo a pecore e mucche. Il sentiero che abbiamo preso per salire è proprio quello che passa sotto la funivia e la macchina l’abbiamo lasciata nel parcheggio a pagamento (8 euro al giorno). Arrivati in cima ho convinto il mio ragazzo a fare una cosa trashissima: uno scivolo lungo 700 metri con vista montagne. Il costo di una corsa è di 6 euro, altrimenti c’è il pacchetto di 5 scivolate a 28 euro circa e il nome preciso è Mountain Coaster.
Dopo ciò, siamo tornati alle cose serie e abbiamo fatto gli ultimi 15 minuti di camminata per raggiungere il Lago. Anche qui c’è un piccolo punto di ristoro e alcune aree attrezzate per grigliare ma noi come sempre ci siamo portati qualcosa di veloce da mangiare, ci siamo fatti qualche foto e un tuffo (siamo usciti congelati nel vero senso della parola).
Per scendere abbiamo fatto un sentiero diverso da quello dell’andata, anche questo molto panoramico e caratteristico che poi arriva lungo il fiume.
PER FINIRE: PONTE DI CHARLES KUONEN HANGERBRUCK
La mattina seguente abbiamo fatto una cosa mai fatta prima: abbiamo caricato la macchina su un treno (prezzo 30 euro), una sorta di traghetto che fa la tratta Kandersteg – Goppenstein e viceversa, per poter oltrepassare la montagna, altrimenti si dovrebbero fare 4 ore di auto: così invece in 20 minuti si è dall’altra parte.
Abbiamo raggiunto Randa, un paesino tra i monti con pochissimi parcheggi a disposizione, tra i 5 e i 7 euro giornalieri. Ci sono diversi percorsi da trekking da fare ma noi ovviamente abbiamo fatto quello che ci avrebbe portato al ponte tibetano sospeso più lungo d’Europa. Il sentiero è tutto in salita, ma per fortuna in ombra, a differenza di quello di Kanderteg che era sotto il sole. Ci vogliono circa 2 ore e mezza per raggiungere il Charles Kuonen Hangerbrucke e solo l’ultimo quarto d’ora di cammino è pianeggiante. Arrivati lì proverete l’ebrezza di camminare su questo ponte infinito ammirando la natura circostante e aguzzando la vista potrete vedere anche diversi animaletti!
Informatevi sempre prima di prendere dei sentieri sulla loro apertura/chiusura e difficoltà negli info-point che trovate in paese. Quel giorno il circuito ad anello più breve ad esempio era chiuso, quindi per non fare la stessa strada dell’andata abbiamo scelto di fare un percorso ad anello più lungo.
ph. Nicolò Palmucci
La nostra avventura in Svizzera stava per terminare: tornati in paese verso sera, ci siamo fermati in un locale che faceva la carne, abbiamo dormito nella nostra super macchina e il giorno dopo siamo ripartiti alla volta dell’Italia.
Tornando verso il confine italiano abbiamo fatto diverse soste lungo la strada perché percorrendo il Simplon Pass abbiamo trovato dei posti panoramici troppo invitanti che meritavano assolutamente di essere immortalati nelle nostre foto. Infatti, suggerisco anche questo posto, pieno di sentieri che portano a vette o a laghi.
Avremmo voluto vedere molte più cose in Svizzera, ma essendo un paese di montagna questo richiede degli spostamenti molto lunghi per svalicare le vette. Consiglio quindi di prendere in considerazione anche i treni che sono super efficienti e alcune tratte regalano degli scenari stupendi. Inoltre, ricordo che alcuni paesi, come Zermatt ad esempio, sono SOLO raggiungibili via treno, quindi valutate bene come spostarvi.
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